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Spending review, la Ue chiede i dati all'Italia. Il Tesoro replica: sono prontida il Sole 24 Ore Aggiungi commento
Ecco cosa dovrebbero fare Germania e Bce per scacciare la crisi in EuropaDa ilSole24ore.com «Nei rapporti tra creditore e debitore il primo è tanto responsabile quanto il secondo nell'alimentare situazioni insostenibili». È chiaro, in questa affermazione, il riferimento alla Germania e a quello che è accaduto nei primi 10 anni di Eurozona quando i prestiti tedeschi ai Paesi del Sud Europa (la cosiddetta "periferia") si sono gonfiati alimentando una bolla del debito privato , la cui esplosione ha dato il là alla crisi, sfociata successivamente in una crisi dei debiti sovrani in quanto assorbita dagli Stati. A dirlo però non sono la francese Marine Le Pen, l'olandese Geert Wilders e il greco Alexis Tsipras, leader di movimenti euroscettici nei rispettivi Paesi e fortemente critici dell'attuale impalcatura su cui si regge l'unione valutaria europea. A dirlo è Sergio de Nardis, capo-economista di Nomisma, istituto statistico bolognese che annovera tra i soci fondatori Romano Prodi. In un recente studio, denominato " Riequilibro europeo " vengono affrontati nel dettaglio "perché "e "per come" dell'attuale crisi con alcune proposte per accelerare i tempi di uscita, proposte di cui «l'Italiadovrebbe farsi parte attiva per la costruzione di una coalizione di interessi in vista del semestre di presidenza europeo». In poche parole secondo il documento attualmente l'Unione sta lasciando che gli squilibri delle partite correnti creatisi nei primi anni "di vacche grasse dell'euro" vengano colmati dal mercato, e quindi da un lungo e doloroso processo di deflazione dei Paesi del Sud. Invece sarebbe più giusto se al processo di aggiustamento contribuissero anche i Paesi in surplus, aumentando i consumi interni (importando di più e/o aumentando i salari). In questo un ruolo importante spetta anche alla Bce che dovrebbe - stando al documento - favorire un'inflazione superiore al 2%, soprattutto nei Paesi più forti. Ma facciamo un passo indietro, prima di saltare alle conclusioni del rapporto. Questo invita dapprima ad osservare più in profondità le cause della crisi, a non focalizzarsi solo sui Paesi del Sud Europa, debitori e importatori netti per la gran parte degli anni dell'euro. Reti, settore strategico per lo sviluppoIn allegato l'intervista a Carlo De Masi, pubblicata su Conquiste del Lavoro di oggi Troppe tasse oscure, bolletta da rifareCi siamo confrontati tante volte su questi temi: bollette incomprensibili all'utente, alto costo dell'energia e aggravi per scelte sbagliate, progetti energetici nazionali messi sotto naftalina in un periodo di profonda crisi economica, politica e sociale. Aggiungere commenti significherebbe creare "rumore" piuttosto che "fornire informazioni. Preferiamo lasciar parlare i protagonisti e addetti ai lavori. Ne emerge un quadro in sintonia con i tempi difficili che stiamo vivendo. Troppe tasse oscure, bolletta da rifare
Il fallimento dell'Europa (L'Europa alla resa dei conti)Di seguito l'intervento di Giuseppe Guarino al convegno recentemente tenuto alla fondazione Ugo La La Malfa dal titolo Il fallimento dell'Europa (L'Europa alla resa dei conti)
Non sono idee professate da gente da strapazzo, ma da un vecchio professore che ha conservato - da protagonista - la memoria storica del processo di costruzione europea e degli ideali sottostanti, dai quali ideali dimostra un'evidente deviazione occorsa nei fatti che è alla base della crisi dell'Europa dei nostri giorni. Si tratta di un documento importante per contribuire ad un dibattito sull'Europa, semmai la nostra classe politica - in tutt'altre faccende affaccendata - lo permetterà mai. |